Il ministro degli Esteri ha ricordato che anche Hitler, allo scoppio della Seconda guerra mondiale "riunì un numero significativo di Paesi europei sotto le sue insegne per una guerra contro l'Unione sovietica"
La Ue e la Nato stanno mettendo insieme una coalizione per fare “una guerra alla Russia”, come fatto nel XX secolo dalla Germania nazista di Adolf Hitler. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, in una conferenza stampa a Baku dopo avere incontrato l’omologo azerbaigiano, Jeyhun Bayramov. Lavrov ha ricordato che anche Hitler, allo scoppio della Seconda guerra mondiale “riunì un numero significativo di Paesi europei sotto le sue insegne per una guerra contro l’Unione sovietica”. “Terremo d’occhio da vicino la situazione”, ha aggiunto Lavrov. “Ovviamente, daremo uno sguardo realistico al comportamento dell’Unione europea e seguiremo i passi concreti che sta compiendo e come i Paesi candidati rispettino questi requisiti o cercheranno ancora di dimostrare la loro indipendenza”, ha affermato.
Citato dall’agenzia di stampa “Tass”, il ministro degli Esteri russo avrebbe anche dichiarato che sarebbe “inutile negoziare con l’Ucraina nelle forme in cui ha cercato di farlo negli ultimi otto anni, la Russia tornerà alle trattative con Kiev procedendo dalla situazione sul campo”. “Quando si degneranno di appellarsi a noi con una proposta per riprendere il processo diplomatico, vedremo quale situazione si sarà sviluppata sul campo. Ci sono aree liberate e in quelle aree la maggioranza della popolazione non vuole tornare sotto il controllo delle autorità di Kiev”, ha sostenuto Lavrov.
Kiev si ritira da Severodonetsk
Intanto, all’esercito ucraino è stato ordinato di ritirarsi da Severodonetsk, nella regione di Luhansk, su posizioni più fortificate, ha dichiarato questa mattina il governatore regionale di Luhansk, Serhiy Haidai, citato dall’agenzia di stampa “Interfax-Ucraina”. “La situazione in cui si trovano truppe disgregate da molti mesi solo per essere lì non ha più senso. Il numero di morti nei territori non fortificati può aumentare ogni giorno”, ha sottolineato Haidai. “Pertanto, i nostri difensori che sono lì a Severodonetsk hanno già ricevuto l’ordine di ritirarsi su nuove posizioni fortificate e da lì di combattere”, ha affermato il governatore.
Le milizie della repubblica popolare di Luhansk hanno raggiunto la periferia meridionale di Lysychansk e vi hanno preso posizione. Lo ha dichiarato questa mattina l’agenzia di stampa “Ria Novosti”, citando una fonte vicina al comando della milizia popolare di Luhansk. “I nostri distaccamenti avanzati sono giunti nella cosiddetta zona Rti – l’area dello stabilimento dei prodotti in gomma, dove si trovano la zona industriale di questo stabilimento e gli edifici residenziali vicini costruiti per i suoi lavoratori. Siamo riusciti a prendere piede qui, in particolare a prendere un posto di blocco situato sul sito dell’ex polizia stradale”, ha sostenuto la fonte.
Zelensky: “Non siamo uno Stato-cuscinetto ma un futuro partner alla pari dell’Ue”
È stato riconosciuto ufficialmente che l’Ucraina non è un ponte, non uno Stato-cuscinetto tra Occidente e Russia, ma un futuro partner alla pari per i 27 Paesi dell’Unione europea, ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo ultimo videomessaggio all’indomani del via libera del Consiglio europeo allo status di candidato Ue all’Ucraina. Zelensky ha anche sottolineato che l’Ucraina ora non è più una sfera d’influenza, una “zona grigia” o un territorio di transito.
Intervenendo ieri sera in videoconferenza al Consiglio europeo dopo la formale concessione della candidatura a Kiev, il presidente ucraino ha dichiarato che “l’Unione europea ha preso una delle decisioni più importanti per l’Ucraina negli ultimi 30 anni, concedendo a Kiev lo status di Paese candidato all’ingresso nell’Ue”. “Oggi avete preso una delle decisioni più importanti per l’Ucraina durante tutti i 30 anni di indipendenza del nostro Stato. Credo che questa decisione non sia solo per l’Ucraina. Questo è il passo più grande verso il rafforzamento dell’Europa, che potrebbe essere realizzato proprio ora in queste condizioni difficili, quando la guerra russa sta mettendo alla prova la nostra capacità di preservare la libertà e l’unità”, ha affermato Zelensky.
Il presidente ucraino ha poi espresso gratitudine e apprezzamento nei confronti del presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel suo discorso al Consiglio europeo ieri sera, dopo la concessione dello status di candidato all’Ue per Kiev. “L’Italia è dalla nostra parte. Grazie mille, signor presidente del Consiglio! Grazie per la sua forza, per la sua perseveranza. Grazie per aver dimostrato che i principi delle persone perbene sono veramente il fondamento dell’Europa”, ha affermato Zelensky.
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