Un lungo viaggio prima via terra, poi via mare: così il mais ucraino è arrivato nel porto di Catania a bordo della Sds Green, nave battente bandiera italiana. A bordo oltre 5mila tonnellate di mais, trasportate inizialmente via gomma attraverso uno dei "corridoi di esportazione del grano" fino al porto di Rijeka, in Croazia, poi imbarcato sulla Sds Green. Per procedere in modo celere all'espletamento delle procedure per lo sbarco e lo svincolo della merce, l'Agenzia delle Dogane ha messo in campo un team di esperti, costituito da funzionari doganali e chimici, che hanno proceduto alle verifiche di controllo del prodotto, finalizzate all'accertamento dei requisiti necessari per la commercializzazione, anche riguardo alla sicurezza alimentare, con l'ausilio del laboratorio chimico mobile. Il prodotto è stato dichiarato conforme e svincolato per la commercializzazione. "La direzione Sicilia dell'Agenzia delle Accise, dogane e monopoli assicura, mediante le attività condotte dai nostri reparti specializzati, la correttezza dei controlli e garantisce la sicurezza alimentare del prodotto immesso in consumo, salvaguardando la salute dei consumatori", afferma il direttore regionale di Adm Luigi Liberatore, sottolineando anche "l'importanza dell'immediatezza delle attività di controllo, effettuate per la consegna della partita di granturco alla società importatrice che opera nel territorio catanese".
Catania, giunto cargo con 5mila tonnellate di grano dall'Ucraina: "E' sicuro, pronto per il consumo"
Nelle regioni di Sumy e Poltava è già stata ripristinata completamente la fornitura di energia elettrica. Lo ha annunciato su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale di Sumy Dmytro Zhivytskyi, riportato da Unian. Anche il governatore di Poltava Dmytro Lunin, ha riferito che l'approvvigionamento di corrente e acqua è stato ripristinato in tutti i distretti della regione. "Ora l'industria energetica continua a stabilizzare il livello di tensione", ha aggiunto.
Il presidente ucraino Volodymir Zelensky accusa la Russia di essere responsabile del "blackout totale" in atto nell'est dell'Ucraina
Un allarme aereo è scattato in tutta l'Ucraina: esplosioni e blackout sarebbero stati segnalati in diverse regioni, soprattutto nell'est del Paese. Il sito Nexta riferisce anche di missili russi lanciati dal mar Nero, pubblicando anche un video.
Le forze armate ucraine sarebbero arrivate, nella loro avanzata, fino a Hoptivka, un valico di frontiera sul confine ucraino-russo nel distretto di Dergaci, nella regione di Kharkiv. Lo ha riferito il 130° battaglione dell'esercito ucraino in un messaggio diffuso da Unian, che precisa che al momento non ci sono conferme da parte dello Stato Maggiore.
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha chiesto durante la telefonata a Vladimir Putin di ritirare armi pesanti e leggere russe dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Lo fa sapere l'Eliseo.
Il presidente russo Vladimir Putin e francese Emmanuel Macron hanno avuto un colloquio telefonico: lo fa sapere il Cremlino, sottolineando che la conversazione è avvenuta su iniziativa di Macron. I due capi di Stato hanno parlato in particolare della situazione alla centrale nucleare di Zaporizhzhia e Putin ha posto l'accento sugli "attacchi regolari degli ucraini all'impianto". I due presidenti hanno quindi espresso la volontà di avviare una "interazione non politicizzata" sulla situazione intorno alla centrale di Zaporizhzhia, con il coinvolgimento dell'Aiea.
"Gli ucraini stanno combattendo coraggiosamente per il loro futuro. Stanno lottando anche per i nostri valori comuni. L'Ue è stata al loro fianco dal primo giorno della guerra della Russia". Lo scrive in un tweet la presidente della Commissione europea, ribadendo il sostegno europeo a Kiev. "Aiuteremo a ricostruire l'Ucraina come un Paese libero e moderno nel suo cammino verso l'Ue", aggiunge.
Le forze russe hanno bombardato la riva destra di Kupiansk, nella regione di Kharkiv, che le forze ucraine avevano annunciato ieri di aver riconquistato. Lo ha annunciato un membro del consiglio comunale locale, Vadym Krokhmal, spiegando che sulla sponda destra del fiume Oskil, dove si trova il centro città, "la situazione non è facile, ma la zona è già completamente controllata dai nostri militari".
La Russia non venderà gas o petrolio ai Paesi che impongono un tetto ai prezzi: lo ha ribadito il ministro dell'Energia russo, riporta la Tass.
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